Quando parliamo di ringiovanimento del viso, dobbiamo distinguere tra ciò che è mirato al miglioramento del photoaging, ossia le macchie cutanee e l’invecchiamento della pelle, e quello che invece è il chronoaging, cioè il cedimento dei volumi e dei tessuti che con gli anni tendono a cadere per effetto della gravità.
Quali regioni del viso sono maggiormente interessate da cedimenti?
Nel viso, il cedimento dei tessuti solitamente avviene nella regione zigomatica, creando il solco naso-genieno, o nella regione della guancia, creando la ruga comunemente chiamata “marionette”. Cedimenti e lassità cutanee che si verificano in queste aree del volto possono essere corretti con dei filler, ossia dei materiali biologicamente compatibili e riassorbibili che servono a dare più sostegno ai tessuti.
Il trattamento del chronoaging con filler dermici
I filler possono essere di varie densità e vengono usati in maniera diversa a seconda delle profondità in cui vengono applicati. Nelle regioni più superficiali, come per esempio le naso-geniene o la marionette, il filler è a densità media e ha una durata circa di 5-6 mesi, mentre in regioni come lo zigomo, per dare un sostegno maggiore in questa regione più soggetta all’effetto della gravità, si utilizza un filler ad alta densità, il quale ha una durata che può arrivare anche a 1 anno circa.
In regioni in cui le rughe sono ancora più superficiali, come ad esempio quelle che vengono dette “codice a barre” (che si verificano solitamente in pazienti che hanno circa 50-60 anni), si utilizzano filler a bassa densità: si tratta di filler molto morbidi, che non si vedono e non si sentono al tatto, e hanno una durata di circa 4-5 mesi.